May 23, 2016
di Maria Vittoria Melchioni
Ogni sabato Alberto Angela, il paleontologo più famoso d'Italia, attraverso Facebook, dichiara il suo stupore per lo share raggiunto dalla sua trasmissione “Ulisse” sintomo che gli italiani non sono tutti vittime dei reality. E lo sa anche Lorenzo Piccinini, paleontologo anch'egli, che un mese fa ha tenuto una conferenza a San Prospero sulla sua esperienza di scavo di ossa di dinosauri nel Montana. Conferenza che ha riscosso un notevole successo.
Serviva andare fino in Montana per scavare fossili?
«Il Montana è lo stato “del grande cielo”, il cui territorio è coperto da 77 catene montuose minori che vanno a formare parte delle Rocky Mountains, un territorio geologicamente molto antico dove è facile reperire materiale proveniente da ere come il paleolitico. L'Italia è più “archeologica” che “paleontologica”. I movimenti tettonici avvenuti ai tempi dei dinosauri volevano che i territori italiani fossero sommersi dalle acque. La scarsa reperibilità o, addirittura, la mancanza di fossili di dinosauro nella nostra penisola, avvallarono la tesi che l'Italia intera fosse sott'acqua. Ma scoperte ormai datate, del 1981 e del 1994 diedero importanti “paleonto-gioie” alla nostra nazione. Un esemplare di “Scipionyx samniticus”, un Teropode cucciolo carnivoro straordinariamente conservato e ribattezzato “Ciro”, fu rinvenuto in Campania. “Ciro” fu seguito dalla scoperta a Trieste di un adrosauro chiamato “Antonio”, un “Tethyshadros insularis”, un erbivoro. Ad Altamura di Bari ed altre località della Puglia furono ritrovate impronte di dinosauri; ma poi più nulla. Diciamo che il paleozoico non è l'era che interessa di più al ministero dei Beni Culturali».
Com'è stata la sua esperienza in Montana?
«Durante i miei studi universitari ho avuto l'opportunità di partecipare agli scavi che si tenevano nel deserto argilloso di Hell Creek dove conobbi il famoso paleontologo e consulente di Steven Spielberg per la quadrilogia di Jurassik Park, John “Jack” Horner. Durante quell'estate ritrovammo esemplari di Tirannosaurus Rex, Triceratops e Adrosaurus. Un ritrovamento fu ripreso dalle telecamere di National Geographic: quello del cranio di un giovane triceratops, fossile guida per la decodificazione di alcuni punti ancora da sbloccare sull'anatomia e biologia di questi antichi animali».
Com'è la giornata tipo di un paleontologo?
«In Montana ci si svegliava alle 6.30, si faceva colazione tusotto un tendone con un generatore che permetteva di scaldare e cuocere il cibo e prepararsi il pranzo da portare al lavoro. Alle 8 tutti agli scavi. La notte le temperature scendono tantissimo rispetto ai 50°C del giorno e lavorare non è così semplice. C'è chi scopre sempre di più le ossa già rinvenute, chi scava nei dintorni del gruppo di ossa principali cercando altre parti del corpo dello stesso esemplare, o addirittura altri esemplari. Il lavoro sulle ossa è vario: dall'osservazione iniziale, all'impacchettamento finale con gesso liquido e strisce di iuta. Dopo aver subito questo processo, tutti i reperti venivano spediti al “Museum of the Rockies” di Bozeman di cui è curatore Jack Horner, Dopo le 17 se non si ritornava al campo base, andavamo a cercare ristoro in uno dei laghi della zona. Una volta a settimana andavamo nel paesino di Jordan, 400 anime in tutto. E per una volta a settimana si poteva fare la doccia, dormire su un letto e passare una piacevole serata all'Hell Creek bar, un moderno saloon pieno di cowboy e motociclisti alla Easy Rider con musica Country/Rock, Jukebox e tavolo da biliardo oltre a fiumi di alcool patatine fritte e hamburgers».
Consiglierebbe ad un giovane di studiare paleontologia?
«Non possiamo ridurci ad essere una nazione di avvocati, ingegneri ed economisti. La storia e la vita del pianeta devono essere conosciute e studiate. La Terra non è governata da regole umane e i cambiamenti climatici ne sono una prova, la Natura ci presenta
sempre il conto quindi dovremmo darle tutto ciò che ella ci ha dato invece che sottrarre e basta, in primis studiandola e cercando di capire i suoi segreti antichi ed attuali. Chi studia materie naturalistiche si prepari allo scontro con muri all'apparenza invalicabili, ma nulla è vano».
http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/05/08/news/lorenzo-detective-della-preistoria-missione-montana-1.13410540
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